Plesso: POZZO D’ADDA S.S. DI VAPRIO
Ordine scuola: SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Codice meccanografico: MIMM8B3026
Indirizzo: VIA UNIONE – 20069 POZZO D’ADDA
Quadro orario: 30 ore settimanali
Numero Classi: 11
Sezioni: E, F, G, H
Le attività della nostra scuola:
La scuola secondaria di primo grado è vicino al popolo ucraino e dice NO ALLA GUERRA!
La giornata dei calzini spaiati
Dona un albero
I ragazzi delle classi terze della Scuola Secondaria di Pozzo D’Adda hanno creato un gioco di società che è stato donato ai bambini della classe prima della Scuola Primaria. Tessere che insieme compongono un albero maestoso, popolato da piccoli animali e impreziosito da fiori e frutti, che può arrivare sino a due metri di altezza. Un passatempo divertente da fare da soli o in compagnia sfidandosi nel rispetto delle regole del domino. Un gioco dove l’importante è partecipare alla costruzione del grande albero che cambierà aspetto modificando la distribuzione delle tessere.
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La cassetta degli attrezzi
La giornata dei calzini spaiati
11 anni or sono, il 5 febbraio, una scolaresca di una scuola primaria in provincia di Udine,decide di far indossare , per quel giorno, dei calzini spaiati, dando così vita a questa bellissima iniziativa con l’intento di sensibilizzare la società alla “diversità” in ogni sua forma.
Ed ecco che metaforicamente l’eterogeneità dei “ calzini spaiati” , riporta all’ essenza della loro natura e del loro valore.
La nostra scuola, con la partecipazione attiva e numerosa dei suoi alunni, ha voluto dare un segnale forte della presa di consapevolezza di questo fondamentale valore: i loro piedi, ornati da bellissimi calzini colorati e fantasiosi sono stati fotografati come testimonianza della loro partecipazione, ma la testimonianza più forte è stata rappresentata dai loro sorrisi, dal loro entusiasmo e dalla luce nei loro occhi.
doc1Giornata della memoria
In occasione della Giornata della memoria, la Scuola Secondaria di Pozzo d’Adda ha sentito la necessità di coinvolgere i ragazzi in molteplici attività per fornire una chiave di lettura della storia e per sviluppare la sensibilità alla vita. Non dimenticare è un dovere morale: ricordare per evitare che il tempo trascini questa atroce tragedia nell’oblio o rischi di essere riplasmata dell’ignoranza. Come ormai è consuetudine è stato realizzato un allestimento all’ingresso della scuola per consentirne la fruizione. Il lavoro proposto nasce dalla volontà di avvicinare i ragazzi alle storie legate alle sofferenze determinate dalla cieca violenza consumata durante il secondo conflitto mondiale. Molteplici volti realizzati con tecnica mista ricoprono la parete e il pavimento, un silenzioso angolo di riflessione per comprendere, attraverso le storie, la violenza rimasta scolpita nella Storia. Sguardi che raccontano identità diverse che vogliono essere ascoltate per ricordare le vite spezzate, annientate e profanate: un urlo assordante che risuona nelle nostre coscienze. Un’attività che nasce dall’esigenza di guardare negli occhi coloro che la nebbia della ragione voleva ridurre a numeri. Il lavoro vuole creare un legame empatico con le storie di sofferenza per consentire ai ragazzi la comprensione profonda dell’ingiustizia e del dolore. Sentire per comprendere l’importanza del rispetto e la bellezza determinata dalla ricchezza delle diversità. Uno specchio, infatti, inquadra il volto dell’osservatore nel tentativo di coinvolgerlo per consentire una partecipazione attiva, unico antidoto per sconfiggere l’indifferenza. Riconoscerci nelle vite degli altri per entrare a farne parte: guardare indietro per riuscire a guardarci dentro alla ricerca di quell’emozione che può mantenere viva la memoria in ogni gesto della nostra quotidianità.